15° Giornata per la custodia del creato
MARTEDI’ 1 SETTEMBRE – Vivere in questo mondo con sobrietà, con giustizia e con pietà.
Martedì 1° settembre celebriamo questa 15ª Giornata nazionale per la custodia del Creato sotto la sferza della realtà della pandemia in cui ci siamo trovati smarriti e ci siamo interrogati.
Eppure, proprio il fermo o il rallentamento forzato che l’emergenza ci ha costretti a vivere, può essere un’occasione per sterzare con decisione verso quei comportamenti personali e collettivi più rispettosi della terra e degli altri.
Da fermi è più facile vedere e valutare cosa ci piace e cosa meno del mondo in cui viviamo, ma soprattutto cosa è più giusto.
Per esempio, non siamo più disposti a tollerare con rassegnazione che ci sia tanta disuguaglianza nella distribuzione della ricchezza, e quindi dei diritti, compreso il diritto alla salute. Ci brucia che i più colpiti, anche mortalmente, dalla malattia siano i più fragili, che in alcune parti del mondo corrispondono ai più poveri, ai più emarginati. A partire da qui la visione di un’ecologia integrale si fa più vicina, si rende un’alternativa concreta. Il bivio davanti al quale ci troviamo è quello di far ripartire il sistema economico nel modo più veloce possibile, senza badare al come, e con il rischio di lasciare molti per strada; oppure si potrebbe pensare che lo stop forzato possa essere un’occasione per rivedere i modi di produrre, le regole sul lavoro, il sistema di istruzione e di formazione con l’obiettivo di uno sviluppo umano integrale, per tutti gli uomini, per tutte le dimensioni dell’essere umano, e in relazione con il Pianeta che ci ospita.
La pandemia che sta attraversando il mondo intero ha riportato all’attenzione di tutti quanto la dimensione del prenderci cura gli uni degli altri sia fondamentale. La dimensione comunitaria della cura, più che l’eccellenza sanitaria, ha fatto la differenza nella lotta alla diffusione del contagio del virus. Questo può rappresentare un chiaro segnale sulle priorità da darci anche nel ripensare la produzione e il lavoro. Oggi le norme sociali sul lavoro ci dicono che una giornata lavorativa è fatta di otto ore, che è permesso ammalarsi, che è un diritto avere le ferie, ecc. Forse un lavoro nell’ottica di un’ecologia integrale potrebbe contemplare meno ore lavorative al giorno, un tempo per prendersi cura degli altri, in famiglia o nel vicinato. Perché costruire reti di vicinanza e di solidarietà è contribuire allo sviluppo della società. Questo periodo ci ha anche insegnato che tanto lavoro, tanti incontri, tante operazioni possono essere fatte senza spostarsi, grazie alle possibilità di connessione. Pensiamo cosa possa voler dire fare tesoro di tutto ciò in termini di mobilità sostenibile, di riduzione di congestione nelle città, di equilibrio nei ritmi di vita e familiari.
La pandemia è arrivata come un colpo di scure che ci ha costretto a fermarci. L’economia ne sta risentendo molto, e con essa le persone. Ma è nei momenti più bui che si possono risvegliare le risorse per un cambiamento, anche quelle per ‘il pianeta che speriamo’: come cristiani siamo chiamati a fare la nostra parte, consapevoli che “in questo tempo diventa prioritario generare nuovi processi, rimettendo in moto intelligenza e passione, fiducia e talenti, progetti e cantieri”.
suor Alessandra Smerilli – economista e religiosa, docente universitaria di economia politica, consigliera per l’economia del Consiglio di Stato Vaticano
Ci riuniamo con i cristiani di tutto il mondo per celebrare il Tempo del Creato, un tempo di risanamento e speranza, un giubileo per la nostra Terra!
ORE 17.30 – CAMMINO MEDITATIVO
verso la chiesetta romanica di S. Adriano (Olgelasca)
Il cammino, agevole per chiunque, durerà circa 40 minuti intervallato da alcuni brevi momenti di preghiera e terminerà con il saluto di Don Arnaldo.
Ritrovo presso “Loc. Raddizzone” (Mariano Comense).
In ottemperanza alla normativa COVID è necessario iscriversi mediante il modulo online, entro e non oltre Lunedì 31 Agosto:
ORE 21.00 – CINEFORUM
“Domani” – Il film che trova le risposte al nostro futuro
Trama: Un emozionante e stimolante viaggio intorno al mondo alla ricerca di soluzioni efficaci per dimostrare che un domani migliore è possibile. Partendo dagli esperimenti più riusciti nei campi dell’agricoltura, energia, abitazioni, economia e istruzione, i registi Cyril Dion e Mélanie Laurent immaginano un nuovo futuro per noi e per i nostri figli. Risultato: una sorprendente, contagiosa e ottimista spinta al cambiamento, a partire già da domani.
Cineforum tenuto dal critico cinematografico Fabrizio Fogliato.
Sala Mons. Bratti c/o Oratorio S. G. Bosco – Via Fiammenghini, 14 – Cantù (CO)
Apertura sala ore 20.30
Ingresso gratuito
In ottemperanza alla normativa COVID è necessario prenotare la propria presenza mediante il modulo online
oppure telefonando a Anna 3333833381 o Andrea 3496195810, entro e non oltre Lunedì 31 Agosto.