III Domenica di Avvento – “Amen” della professione di fede
In questo tempo di Avvento ci proponiamo di valorizzare l’acclamazione “Amen”.
“AMEN – Vieni, Signore Gesù”
CELEBRARE L’ATTESA IN PREGHIERA
Domenica 27 Novembre: “Amen” come risposta alla professione di fede.
Il “credo” viene recitato interamente e al termine, invece di dire “Amen”, si canta: “Credo Signore Amen!”.
Durante le letture, nella Messa, abbiamo prestato attenzione alla Parola di Dio.
L’omelia ha sottolineato che le letture interessano tutta la comunità e ogni persona nel concreto dell’esistenza cristiana.
Prima di incominciare la Liturgia Eucaristica, ciascuno è chiamato a proclamare, con forza, la propria fede.
“Credere è dire Amen alle parole, alle promesse, ai comandamenti di Dio; Amen che è impegno totale, conoscenza teorica e pratica della volontà divina e della sua assoluta validità. (Von Balthasar)
L’ultima parola del Credo è Amen, dal significato quasi equivalente a “credo”. È una sintesi di quanto affermato.
Dico Amen a Dio, Padre, Figlio e Spirito santo.
Dico Amen al progetto di Dio che si attua nella storia e nella mia storia.
Dico Amen in comunione di fede con gli altri.
Dico Amen una parola che realizza quello che dico: “Credo, Signore, so chi sei!”
Dire Amen è affermare “io credo”. Durante la Messa ascoltiamo il messaggio che Dio ci rivolge, pronunciamo tutta una serie di formule che dichiarano la nostra adesione a Lui e il voler appartenere al suo popolo, un popolo di santi. Questo Amen finale però interpella ciascuno in modo particolare. Richiama la necessità della nostra personale consapevolezza e presa di posizione. Questo Amen afferma la pluralità del Dio unico: Padre, Figlio e Spirito santo. Un Dio che comunica il suo amore creando l’universo, dandoci una casa, una terra, una storia; un Dio che comunica se stesso nel suo Figlio. Con l’invio dello Spirito santo abbiamo la Chiesa e ci sono anch’io, chiamato dalla grazia di Dio, qui, oggi.
Il Credo è chiamato “simbolo”. Nell’antichità, il simbolo era un segno di riconoscimento e di identificazione: si trattava di due oggetti fatti per incastrarsi; riuniti, comprovano la comunione dei possessori.
Così è per il Credo. L’insieme articolato di verità essenziali della fede, e l’Amen finale che lo sigilla è il segno in cui riconosco di far parte del popolo di Dio. Soprattutto è il segno della comunione tra me e Dio, il mio affermare di appartenergli.
La fede cresce quando è vissuta come esperienza di un amore ricevuto e quando viene comunicata come esperienza di grazia e di gioia. Essa rende fecondi, … apre, infatti, il cuore e la mente di quanti ascoltano ad accogliere l’invito del Signore di aderire alla sua Parola per diventare suoi discepoli. Solo credendo, quindi, la fede cresce e si rafforza; non c’è altra possibilità per possedere certezza sulla propria vita se non abbandonarsi, in un crescendo continuo, nelle mani di un amore che si sperimenta sempre più grande perché ha la sua origine da Dio. (Porta fidei,7)
Credo, Signore! Amen!
Signore Gesù,
donaci il tuo Spirito
che ispiri la nostra preghiera
e possiamo celebrare i santi misteri
per annunciare il tuo Regno,
per rimanere in te e portare molto frutto.