Gesti d'Avvento

IV Domenica di Avvento – L’ingresso del Messia

Simbolo che accompagna il cammino della liturgia: IMPRONTE NELLA SABBIA

Vangelo
Lettura del Vangelo secondo Luca (Lc 19, 28-38)

In quel tempo. Il Signore Gesù camminava davanti a tutti salendo verso Gerusalemme. Quando fu vicino a Bètfage e a Betània, presso il monte detto degli Ulivi, inviò due discepoli dicendo: «Andate nel villaggio di fronte; entrando, troverete un puledro legato, sul quale non è mai salito nessuno. Slegatelo e conducetelo qui. E se qualcuno vi domanda: “Perché lo slegate?”, risponderete così: “Il Signore ne ha bisogno”». Gli inviati andarono e trovarono come aveva loro detto. Mentre slegavano il puledro, i proprietari dissero loro: «Perché slegate il puledro?». Essi risposero: «Il Signore ne ha bisogno». Lo condussero allora da Gesù; e gettati i loro mantelli sul puledro, vi fecero salire Gesù. Mentre egli avanzava, stendevano i loro mantelli sulla strada. Era ormai vicino alla discesa del monte degli Ulivi, quando tutta la folla dei discepoli, pieni di gioia, cominciò a lodare Dio a gran voce per tutti i prodigi che avevano veduto, dicendo: «Benedetto colui che viene, il re, nel nome del Signore. Pace in cielo e gloria nel più alto dei cieli!».

Riflessione sul simbolo: IMPRONTE NELLA SABBIA

“Benedetto colui che viene, il re, nel nome del Signore.
Pace in cielo e gloria nel più alto dei cieli” Luca (19,38)

Tutta la dinamica del sinodo deve essere un’offerta che apra le nostre orecchie all’ascolto, ci aiuti a vivere un vero discernimento, affinché non si manipoli questo processo sinodale per i propri fini, per i propri obiettivi. Il “mio” sogno di Chiesa deve diventare il “nostro” sogno di Chiesa, grazie al contributo delle mie sorelle e dei miei fratelli. “Sinodalità” è entrare in un noi sempre più grande; è cercare ciò che ci costituisce insieme come comunità, come popolo di Dio.
Dobbiamo lasciare le nostre impronte sulla sabbia, camminando con Gesù e per Gesù. Poi, può darsi che l’impronta nella sabbia diventi una sola, perché Dio ci può portare in braccio.
Isaia dice: “Verrà il Signore sul monte Sion come una nube, di giorno, e un fuoco nella notte” perché la sua presenza, la sua gloria ci accompagnerà in ogni attimo della nostra vita come protezione. Le porte si aprono ed entra il Re della gloria. Osanna al Figlio di Davide. Benedetto colui che viene, il re, nel nome del Signore.
La gratuità di Dio, in Cristo, Gesù di Nazaret, sia ispirazione e sostegno nel cammino della salvezza per chi attende il Signore nella speranza. È lui che ci dona l’aiuto nell’affrontare le difficoltà nella vita presente ed avremo i suoi beni nella vita futura.