Approfondimenti

Grazie Don Franco

Grazie don Franco!

Concludiamo una settimana che ha segnato un doloroso evento della nostra comunità. Martedì 17 giugno, poco dopo le ore 20, presso l’hospice della nostra città, il nostro don Franco ha concluso la sua esistenza umana e sacerdotale qui in terra. Faccio fatica a elencare quanto rimane scritto nelle cronache marianesi di questi 60 anni passati tra noi.
Posso solo immaginare i ricordi personali di tante generazioni di ragazzi, giovani e famiglie, ricordi legati a una parola ascoltata, una presenza inaspettata, un consiglio ricevuto, un aiuto cercato e ottenuto… tutto conservato nella memoria individuale, che in questo momento apre il cuore a una sincera gratitudine. Perché don Franco c’era, ha testimoniato una autentica prossimità. Quindi, anzitutto, GRAZIE per questo!
Domenica scorsa, nell’ultimo breve colloquio sostenuto ancora da una buona dose di lucidità, alla mia domanda se avesse dormito, lui come di solito rispondeva: «Un po’ sì e un po’ no». Non stava bene ultimamente, ma non aveva mai perso la sua identità di prete e, nei suoi discorsi, alternava la memoria delle azioni sacerdotali, confessare, celebrare, partecipare ai consigli, organizzare l’oratorio con il desiderio (ormai gli restava solo questo) di continuare ad essere utile alla comunità. Allora gli ho proposto: «Diciamo insieme un’Ave Maria». Ricongiunte le mani muoveva le labbra al ritmo della preghiera tante volte ripetuta in questi ultimi tempi. GRAZIE anche per questa testimonianza dal letto della malattia, spesso più efficace del ministero dal pulpito.
C’è un ultimo motivo di gratitudine e lo suggerisce il vangelo di oggi: «Non preoccupatevi per la vostra vita… guardate gli uccelli del cielo… osservate i gigli del campo…», dice Gesù alle folle e principalmente ai suoi discepoli. Di fronte alle difficoltà dell’esistenza il Signore non chiede di chiudere gli occhi e fare un salto nel buio perché, al contrario, la fede è tenere gli occhi ben aperti, guardare e osservare la realtà della vita. Certamente la storia e la vicenda personale sono piene di drammi e di tragedie, di violenza e di sangue, eppure sono in mani potenti e capaci e qui è già possibile intravedere qualche inizio promettente.
È per questo che un adulto – e ancor più un anziano – riserva poche ore al sonno. Deve riabilitare gli occhi ad aprirsi e a guardare bene. Vale anche per il prete di una certa età… Lo si potrebbe ricordare per qualche caricatura: sempre di corsa, indaffarato più che mai, spericolato in moto, incline a imprese solitarie o – come in certi commenti – “non come gli altri”. A me basterebbe che il prete fosse testimone di una speranza quotidiana, sufficiente a reggere alle fatiche della vita: una speranza cristiana, dagli occhi ben aperti. GRAZIE anche di tutto questo, don Franco!

“Ho combattuto la buona battaglia,
ho terminato la corsa,
ho conservato la fede.”
(2Tm 4,7)

Leggi il messaggio dell’Arcivescovo, disponibile sul sito “Chiesa di Milano” –> clicca qui

Martedì 17 giugno è venuto a mancare don Franco Monti

Nato a Saronno (VA) il 24/03/1938

Ordinato sacerdote nel Duomo di Milano il 26/06/1965

Dal 1965 al 1982 Vicario parrocchiale in Mariano Comense (oratorio San Rocco)

Dal 1982 al 2009 primo Parroco della parrocchia Sacro Cuore

Dal 2009 al 2024 Vicario parrocchiale a Mariano Comense – Sacro Cuore, Sant’Alessandro e Stefano Prot.

Dal 2024 prete residente