Celebrazioni e Incontri Spirituali

Gennaio 2024 – Mese della Pace

Iniziative per il Mese della Pace nella nostra Comunità e nel Decanato Cantù-Mariano.

Anno di FIDUCIA …ma anche di PACE?
Propositi di inizio anno
«Come chiamerò quest’anno?», si è chiesto l’arcivescovo di Milano, Mario Delpini al termine del 2023 guardando al nuovo anno 2024. «Io lo chiamerò l’anno della Fiducia. L’anno in cui, imparando a pregare un po’ meglio possiamo trovare in Dio il fondamento di una Fiducia invincibile. Perché Dio è fedele. Gesù ce lo ha rivelato. Dio ci ama. Dio ci dona la Sua vita. L’Anno della Fiducia perché impariamo a pregare un po’ meglio. Perché impariamo ad avere più stima di noi stessi. Dentro di noi ci sono tanti talenti, tante risorse, tante possibilità, tanti pensieri, tanti affetti. Ecco, non abbiamo ancora messo a frutto tutto quello che c’è dentro di noi».
L’arcivescovo si trova in Brasile per fare visita ai sacerdoti fidei donum ma ha voluto lasciare un messaggio per i presbiteri e i fedeli della sua arcidiocesi. «Dentro di noi ci sono capacità di amare che chiedono di essere messi a disposizione degli altri e di portare a pienezza la nostra vocazione. Stima di noi stessi, siamo figli di Dio. L’anno della Fiducia perché abbiamo delle buone ragioni per avere stima degli altri. Gli altri non sono delle sagome a cui è appiccicata una etichetta che li classifica in modo sbrigativo. Gli altri sono persone che hanno un cuore, una mente, hanno delle ferite, delle risorse. Gli altri, se li guardiamo con uno sguardo di benevolenza, rivelano quanto bene possono darci, possono farci. Gli altri meritano fiducia, meritano di essere destinatari della nostra stima e di essere provocati ad esprimere il bene che possono fare per noi e per tutti. Ecco come chiamerò l’anno 2024 che comincia, l’anno della Fiducia perché impariamo a pregare, perché impariamo ad avere stima di noi stessi, perché impariamo a guardare gli altri come persone che possono essere buone e fare del bene».
«Augurarci un anno di pace significa impegnarci gli uni gli altri a obbedire solamente all’amore che Dio ha seminato nelle nostre coscienze, a nessun altro, obbedire come ha fatto Gesù. E obbedire non in grandi contesti, ma nella vita di tutti i giorni». È un augurio segnato dalla dolorosa consapevolezza che la “terza guerra mondiale a pezzi” si sia ulteriormente allargata, quello che monsignor Luca Bressan, vicario episcopale per la Carità, la cultura, la missione e l’azione sociale, dedica, nel primo giorno dell’anno 2024, a coloro che si riuniscono in Duomo per la celebrazione eucaristica.
«Da molti mesi ormai, dallo scorso anno addirittura, sembra che non ci sia posto per il Natale. Siamo tutti presi dalla dolorosa, triste sensazione che non ci sia posto nei nostri mondi per quella gioia e quella pace che gli angeli annunciarono ai pastori di Betlemme. È questo l’effetto che si genera in noi, dopo avere ascoltato il lungo elenco di Paesi che stanno vivendo l’esperienza della guerra. Eravamo qui lo scorso anno, impegnati a pregare per la pace e ci troviamo quest’anno con una guerra in più che ci colpisce nella terra protagonista nella Parola di Dio che abbiamo appena ascoltato».
Una situazione che non può far dimenticare «la crisi ambientale e climatica, la fatica economica che è un segno dei tempi, le migrazioni e il meticciato dei popoli e delle culture», ma nemmeno tutte le vicende del nostro quotidiano che ci rendono «insicuri», come i fatti di cronaca con i suoi terribili femminicidi. E, allora, perché riunirsi? «Perché ci accorgiamo che stiamo chiedendoci gli uni gli altri qualcosa di grande che, però, non siamo capaci di realizzare, essendo convinti che invece Dio è capace di dare realtà a ciò che noi riusciamo ad esprimere solo a parole». Così come il Signore ha fatto con il suo popolo eletto salvandolo, nella terra d’Egitto, nel deserto.
Nasce così una seconda domanda. Come si fa a rimanere nella benedizione di Dio tra gli obblighi che spesso ci fanno sentire impotenti, come quando «ci sentiamo spinti, non si sa bene da quale forza ineluttabile, ad andare verso questa terza guerra mondiale a pezzi». Incapaci di fermarci, di dire no anche a livello quotidiano. È qui che la docilità, fatta della obbedienza e libertà di Gesù che va incontro alla croce diviene insegnamento per ciascuno, modello di comportamento, secondo l’indicazione di san Paolo nella Lettera ai Filippesi appena proclamata e così come lo è la fedeltà «ancorata al quotidiano di Maria e Giuseppe» che portano il Bambino al tempio narrata nel Vangelo di Luca.

Dal sito web chiesa di Milano

INIZIATIVE

LUNEDÌ 1 GENNAIO
ore 18.00, chiesa Sacro Cuore

SANTA MESSA della pace
Durante la celebrazione sarà diffuso il messaggio di Papa Francesco

DOMENICA 21 GENNAIO
ore 15.30, Cantù

FIACCOLATA PER LA PACE
– ore 15.30 ritrovo a Cantù presso l’oratorio San Giovanni Bosco per un momento di animazione
– ore 17.00 inizio fiaccolata silenziosa
– ore 18.30 momento di preghiera presso la Basilica di Galliano

GIOVEDÌ 15 FEBBRAIO
ore 20.45, IIS Jean Monnet – Mariano Comense

INCONTRO PUBBLICO “VIVERE IN PACE É POSSIBILE”
Testimonianze di realtà che educano al superamento dei conflitti


Disponibile il programma completo delle iniziative previste per il Mese della Pace